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ALFREDO SBRIZIOLO
ELENA MENDIA
Giovedì 14 Marzo 2024 | ore 16.00-19.00
Piazzetta Matilde Serao 7, Napoli
TAVOLA ROTONDA
Saluti
Lorenzo Capobianco
Presidente Ordine Architetti PPC di Napoli e Provincia
Vincenzo Corvino
Presidente Fondazione Ordine Architetti PPC di Napoli e Provincia
Introducono
Grazia Torre
Vicepresidente Fondazione Ordine Architetti PPC di Napoli e Provincia
Ferdinando Natale Giampietro
Segretario Ordine Architetti PPC di Napoli e Provincia
Modera
Stella Cervasio
Giornalista
ALFREDO SBRIZIOLO E LA PROVA DEL TEMPO
Massimiliano Rendina
Dipartimento di Ingegneria Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli
Sergio Stenti
DIARC Università degli Studi di Napoli Federico II
Marco Fabio De Lillo
Architetto
ELENA MENDIA E LA PROVA DEL TEMPO
Chiara Ingrosso
DADI Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli
Luigi Alini
DICAR Università di Catania
Alberto Terminio
DIARC Università degli Studi di Napoli Federico II
ALFREDO SBRIZIOLO
Nato a Udine nel 1922 da genitori siciliani trasferiti prima a Udine poi a Trento e quindi a Napoli. Qui si laurea in Architettura nel 1945 col massimo dei voti, divenendo poi assistente di Marcello Canino. Incaricato Stabilizzato in Scenografia nel 1973 e poi in Composizione Architettonica nel 1975, ottiene negli anni Ottanta in questa stessa materia la cattedra di professore associato, oltre la quale non vorrà mai andare. Il primo concorso vinto è del 1946, per le Case popolari a via Stadera (con Ezio De Felice). Ne seguiranno fino agli anni Ottanta di molto importanti, per la Provincia di Caserta, l’INA Casa di Avellino, la Cassa per il Mezzogiorno.
Per quest’ultima nel 1957, in gruppo con Carlo Cocchia, Franco Jossa e Gerardo Mazziotti, vince il prestigioso Concorso per Il Nuovo Centro Idrotermale del Solaro a Castellammare, dedicandosi al blocco delle Cure Idropiniche, nel quale supera i poetici geometrismi del Padiglione dell’America Latina, realizzato nel 1952 a Napoli nella Fiera d’Oltremare con Michele Capobianco, e Arrigo Marsiglia, cercando in forme organiche un migliore dialogo col contesto. Degli anni Sessanta è il significativo progetto delle due torri che spuntando dal quartiere Traiano si affacciano sulla tangenziale di Napoli: mattoni, cemento e angoli smussati nei quali si aprono con eleganza chiostrine, balconi, riquadri di finestre.
ELENA MENDIA
Nata Portici nel 1925, è scomparsa a Napoli nel 2023. Laureatasi nel 1950 alla Facoltà federiciana, è stata una delle prime architette napoletane. Dal 1950 al 1954 è stata con Delia Maione Progettista dell’Ufficio Tecnico della Mostra d’Oltremare e, subito dopo, socia con Maione del primo studio napoletano tutto al femminile: lo Studio Architetti Mendia Carile-Maione.
Nell’arco della sua lunga carriera durata più di quarant’anni, Mendia è stata una delle professioniste più attive nel panorama italiano. L’originale cifra espressiva, attenta alle esigenze della committenza e alle preesistenze ambientali, traspare già dalla sua prima opera, il Teatro dei Piccoli (1952), realizzato con Maione per la Mostra d’Oltremare. Seguirono numerose architetture pubbliche e private, nonché stabilimenti industriali in Campania: le palazzine per l’Ina Casa Soccavo-Canzanella, il centro direzionale nel Rione Traiano (1956-62) e il Centro per la formazione dell’IRI (Camim) (1963). All’inizio degli anni Ottanta ha realizzato per la società SCIFI il grattacielo per uffici e abitazioni su via Marina a Napoli.