FOANews
Chiude il ciclo di FOAN sui “Maestri dell’architettura”: il bilancio del presidente Vincenzo Corvino nell’intervista su Repubblica
In coincidenza con la chiusura del ciclo che, da novembre 2023 a giugno 2024, la Fondazione Ordine Architetti PPC di Napoli e Provincia ha dedicato ai “Maestri della Scuola di Architettura a Napoli”, il presidente Vincenzo Corvino è stato intervistato da Repubblica Napoli, per fare un bilancio dell’iniziativa e per offrire un’anticipazione sulle prossime attività già in programma della Fondazione.
Questo il testo dell’articolo, uscito sull’edizione cartacea di sabato 15 giugno, a firma di Stella Cervasio:
Corvino, “A Napoli luoghi e storie sui quali vale la pena ritornare”
Tracce perdute, nomi che dicono molto ma non hanno goduto di grandi ricordi negli ultimi anni. La Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Napoli e provincia si è impegnata a diffondere non più solo tra “iniziati” ed esperti della materia la storia degli interventi del secondo novecento nella “forma urbis”, l’attuale aspetto della città, indicando anche come hanno resistito i loro progetti “alla prova del tempo”. Si è chiuso a Palazzo Donn’Anna il primo ciclo di “Le opere e la prova del tempo”.
Vincenzo Corvino è il presidente del Foan (Fondazione Ordine degli architetti). Qual è l’obiettivo del ciclo dei vostri incontri ?
«Da statuto promuoviamo una cultura dell’architettura nella società. Anche per questo abbiamo voluto costituire un comitato scientifico con figure di assoluto rilievo con l’idea di avere contributi interdisciplinari che sostengano le attività della fondazione».
Perché riproporre una riflessione su alcune figure legate a Napoli, città dalla scarsa memoria?
«Questo progetto sulla scuola dei maestri dell’architettura a Napoli ha avuto come obiettivo quello di riportare all’attenzione un’eredità didattica e professionale di figure dell’architettura nella nostra città tutte accomunate dalla stessa dedizione, in alcuni casi spasmodica, al mestiere dell’architetto. Sono insegnamenti insuperabili, lasciti che la nuova generazione non deve disperdere. Più che maestri, questi protagonisti dell’architettura vorrei definirli “esempi” che meritano di essere ancora valorizzati, perché consentono anche al nostro tempo di poter far crescere una nuova generazione».
Sembra quasi che le coppie siano stati avvicinati dalla vostra scelta, è così?
«In un’epoca di star system la facoltà di Architettura a Napoli testimoniava che l’insieme di un’intera generazione di progettisti era la vera star della città, un’opera collettiva».
Come diffondere a tutta la cittadinanza interessata questo importante lavoro?
«Pubblicheremo in collaborazione con Thymos Book e Pluff Studio dei quaderni editoriali di tutti gli eventi, che sono già tutti registrati e visibili sul canale You Tube di Foan, a Natale un cofanetto che li conterrà tutti. Nel 2025 ci sarà una grande mostra di fotografie di Mario Ferrara. La forma urbis della nostra città, stratificata, è stata costruita nel corso dei secoli e ha assorbito anche forme diverse di espressività architettoniche e artistiche . Dobbiamo lavorare sempre di più alla consapevolezza che la forma della città , come ha scritto Davide Vargas, tenga conto anche del contemporaneo, come valore storico da trasmettere nel tempo. Le opere di questi architetti e le lezioni che si traggono da loro sono rese simili anche per il fatto che hanno resistito al tempo».
Rispetto a questo, come Fondazione che posizione avete?
«Resistono con la loro ambizione culturale, la loro idea architettonica che si oppone anche all’incuria alla quale alcune di queste opere sono state abbandonate. E lo abbiamo messo in luce negli incontri,. Ci sono luoghi e storie sui quali varrà la pena di tornare».
Napoli e sè stessa, ma il confronto con le altre metropoli?
«C’è un secondo progetto, fortemente voluto dall intero CdA di Foan e sostenuto dall’Ordine e dalla Regione: “Tokyo, Parigi, Barcellona, città in divenire” che terremo in un’intera giornata sabato 26 ottobre alla Fondazione De Felice, dove esperienze provenienti da realtà internazionali di alcuni componenti dell’International Board di Foan consentiranno di prendere visione delle politiche urbane e territoriali messe in campo da queste città negli ultimi decenni, anche per mettere in piedi un confronto con Napoli nel pomeriggio della stessa giornata. In occasione del varo di una nuova variante al Piano regolatore di Napoli è nostra intenzione predisporre un contributo alla nuova stagione che la Città sta meritevolmente preparando. È nella competizione delle idee e nel confronto che le città possono crescere e lavorare per raccogliere spunti e riflessioni provenienti anche da altre realtà internazionali che negli ultimi decenni sono riuscite a fare molto in questa direzione».